Di: Gianvincenzo Monni
Nato nel 1908 a Chanteloup, Seine-et-Marne, Cartier-Bresson
fu co-fondatore nel 1947 della celebre agenzia Magnum.
“Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione
di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite
con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre
sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.
E’ un modo di vivere”.
Pur non dichiarandosi ambientalista l’attenzione di Cartier-Bresson
si è spesso concentrata sulla natura. Alcuni studiosi evidenziano come
nei suoi scatti si trovino Paesaggi della Natura e Paesaggi dell’Uomo.
Anche se uomo e natura nelle opere del maestro si intersecano
continuamente creando spesso una storia comune.
In questo scatto, in particolare (Brie, Francia,1968), Bresson sembra evidenziare
l’impellente e smodato bisogno dell’uomo di modificare il paesaggio
naturale, spesso alterandolo totalmente, per modellarlo secondo le
sue necessità. Credo che questa foto possa simbolicamente farci riflettere
su come spesso gli interventi dell’uomo sulla natura possano poi
costringere l’uomo stesso a percorrere strade univoche, pericolose
e spesso tragiche per riportare equilibri da lui spesso stupidamente
e definitivamente compromessi.
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