Il pezzo più pregiato è la ragazza afghana, l’immagine dell’adolescente del campo profughi con gli occhi verdissimi, uno degli scatti più conosciuti della storia della fotografia. Si trova all’ultimo piano del Palazzo di città a Cagliari, sede della mostra “Steve McCurry – Icons”, cento capolavori che raccontano colori e dolori del mondo, dalle guerre al crollo delle torri gemelle.
La mostra sarà inaugurata domani, ma in realtà era in programma già da marzo in uno scenario che comprendeva anche l’America’s cup e la stessa presenza a Cagliari del fotografo. Invece il Coronavirus ha sconvolto tutti i piani. “Ma ora assume per la Sardegna,ma più in generale per l’Italia- ha detto l’assessora Paola Piroddi durante la presentazione di questa mattina- un messaggio di ripartenza”.
L’esposizione coincide anche con la riapertura post lockdown degli spazi del Palazzo di città. La mostra “Steve McCurry Icons”, raccoglie in un centinaio di scatti l’insieme e forse il meglio della sua vasta produzione, per proporre ai visitatori un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni che caratterizza le sue immagini. A partire da alcuni scatti, gli unici in bianco e nero, realizzati tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica. Dall’ Afghanistan veniva anche Sharbat Gula, la ragazza che McCurry ha fotografato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale. Dall’India alla Birmania, dal Giappone all’Africa, fino al Brasile. La mostra inizia infatti con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. In una audioguida disponibile gratuitamente per tutti i visitatori, Steve McCurry racconta in prima persona molte delle foto esposte. Inoltre, un primo video proiettato in mostra accompagna le foto del primo reportage in Afghanistan; in un secondo video, McCurry racconta la sua lunga carriera e soprattutto il suo modo di intendere la fotografia. Un ultimo filmato, prodotto da National Geographic è dedicato alla lunga ricerca che ha portato Steve McCurry a ritrovare la “ragazza afghana”, 17 anni dopo il famoso scatto. Steve McCurry / Icons è infine il titolo di una pubblicazione curata da Biba Giacchetti, che costituisce il catalogo della mostra. La mostra è promossa dal Comune di Cagliari ed è organizzata da Civita Mostre e Musei SpA in collaborazione con Fondazione di Sardegna e SudEst57. Da domani mostra aperta al pubblico tutti i giorni, escluso il lunedì con orario continuato dalle 10 alle 20.
Info: Ansa.it
Info sull'autore